Il privilegio di non chiamarsi Abdulmalak

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In un’epoca in cui c’è chi è disposto a morire pur di entrare clandestinamente nelle terre promesse d’Europa, epoca di porti e di frontiere pullulanti vittime di esodi biblici e diaspore due-punto-zero, un Paese moderno e civilizzato come la Spagna, dando mostra di un nobile ed altruistico gesto, si dispone a concedere non dei semplici e temporanei permessi di soggiorno, bensí passaporto e piena nazionalità ad un consistente numero di cittadini stranieri.

Si parla di cifre a quattro o cinque zeri, dalle novanta alle trecentomila persone interessate, benché alcuni ritengano che potrebbero essere molte di più. La legge entrerà presto in vigore, avendo superato gli ultimi tramiti parlamentari il 24 marzo scorso, e le motivazioni di questa generosa concessione, secondo i promotori dell’iniziativa (esponenti del Partito Popolare, attualmente al governo), sono di carattere storico, o meglio di “riparazione storica”. Continua a leggere